Segnalo sul TAGLIAERBE un breve ma ottimo articolo sulla spesa pubblicitaria online - sui Social Media - in crescita negli Usa.
Trovo invece che in Italia stia crescendo la mancanza di percezione sulle strategie e modalità di comunicazione (d'impresa) social. C'è tanto traffico nei Social italiani, ma poco, davvero poco arrosto.
A parte l'aspetto ludico della comunicazione social, qui non messo in discussione, per il resto gli imprenditori ed i professionisti italiani hanno un modo di relazionarsi, nella fattispecie attraverso Facebook e Twitter, spesso inutile, a volte dannoso e comunque estremamente dispersivo ed autoreferenziale.
Salta all'occhio la differenza di comportamento dei nostri alter-ego stranieri: dai vignaioli ai pubblicitari ai giornalisti, nessun francese, inglese o statunitense si sogna di postare "che tempo fa" o "sto andando a prendere i figli a scuola", o tantomeno tristi storie di foruncoli ;-).
In soldoni: selezionare la crusca dal grano, non vuol dire limitare la propria libertà di espressione. Si possono inserire umanità, ironia e gioco - gli ingredienti che rendono effettivamente piacevole la comunicazione social - anche in un contenuto utile.
Essere presenti ogni benedetti 5 minuti per rispondere etciù al bischero che ha pubblicato che sta starnutendo, non solo ti porta via tempo che potresti utilizzare, che so, per scrivere a tuo figlio o mandare un bacio a tua moglie, ma porta via agli altri tempo ed attenzione per leggere tutte codeste sciocchezze, moltiplicate per un numero di utenti che diventa, così, sempre meno interessante da seguire.
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Note per neofiti:
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Come in questo caso.
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