Quando la Comunicazione non conosce la Norma (errore Spot Rai)

Seguo da anni con immutato interesse Manlio Cammarata ed il suo Interlexsito minimal dai preziosi contenuti riguardanti la legge e le telecomunicazioni, web compreso.
Dalla sua ultima Newsletter estraggo, per la gioia dei possessori TV che hanno deciso di destinare l'apparecchio televisivo ad altro utilizzo, la segnalazione di un marchiano errore presente nello spot RAI che invita al pagamento del canone. L'errore è dovuto alla non conoscenza, da parte dell'agenzia pubblicitaria che ha prodotto il filmato, della legge che impone il pagamento del balzello. In sintesi:
Se usate il televisore come vasca per i pesci, non dovete affatto pagare il canone!
Cito, dall'articolo di Manlio: "Lo sancisce il Ministero dello sviluppo economico, con una lettera di chiarimenti all'Agenzia delle entrate, dalla quale si deduce che il canone non è dovuto per apparecchi che non sono adattabili alla ricezione, come appunto una vasca per i pesci rossi".

Altro esempio di come essere una Grande Agenzia Pubblicitaria non corrisponda sempre a produrre comunicati di qualità, dove - per chi lavora nel campo - la qualità del messaggio non può prescindere dall'approfondita conoscenza del prodotto/servizio che si promuove, compresa la normativa che lo riguarda.
Forse perché le grandi agenzie hanno grandi manager con grandi idee, ma poi mettono al lavoro sulle loro grandi idee, giovani stagisti o professionisti non sempre qualificati (o mal pagati)? Il dubbio è lecito.

A questo link, sul Blog di Manlio: www.mcreporter.info l'articolo qui citato sulla Rai, con i link di sostegno e molte altre segnalazioni di sicuro interesse per chi opera nel nostro settore.
Consiglio calorosamente l'iscrizione alle sue News, sempre accurate e normativamente ineccepibili. Faccenda che mi reca un certo sollievo :), dato l'estremo bisogno di chiarezza che, ritengo, ci sia nell'Italia imprenditoriale oltre che in quella politica.

Commenti

Unknown ha detto…
A mio avviso, oltre all'errore legato all'ignoranza legale dell'agenzia pubblicitaria, occorre una riflessione sul committente.
Infatti, è quest'ultimo che, vista la sua posizione di "arrogante esattore" di una tassa che ancora molti pensano non sia dovuta vista l'immondizia trasmessa dai canali RAI (e non solo), e vista quindi l'ipotetica doppia tassazione (Tassa sui rifiuti solidi urbani + canone RAI), abbia ritenuto simpatico commissionare uno spot con un sottile messaggio di minaccia.
"è inutile che ti nasconda dietro scuse banali, il canone ce lo devi pagare!!!"

Ed io aggiungo: io la TV non ce l'ho, non ti pago una cippa!
Alessandra Rossi ha detto…
Idem, qui si va via http. Che non è gratis. A proposito, anche il costo delle connessioni dovrebbe essere riveduto a mio avviso.