Viaggio - sensoriale - in Sardegna 2: Cantina Gostolai


Con Tonino Arcadu, vero "Mago Merlino" della Cantina Gostolai, si può far notte ascoltandolo parlare della storia della Barbagia, tante ne sa :). Dalle prime civiltà nuragiche a D'Annunzio, (che decantò e rese famoso il vino della sua terra), Tonino ha fatto della ricerca e della divulgazione la sua grande passione, seconda solo a quella enologica.
E' stupefacente come una cantina così piccola possa offrire una tale gamma di vini, alcune sono microproduzioni ed ognuna ha la sua ragion d'essere.

Dei vari vini che produce, mi hanno particolamente colpita i Cannonau "Sonazzos", "Nepente" e "Nepente Riserva". Sono vini dal gusto certamente non comune, pittosto differenti dai tanti Cannonau sardi che ho degustato a Vinitaly. Incuriosita, ho chiesto a Tonino come facesse ad ottenere tale qualità e diversificazione. Ecco la sua risposta:

"Il Sonazzos viene da uva cannonau 100%, raccolta intorno a fine settembre; vinificazione in acciaio per 10/12 gg, rimontaggi giornalieri, temperature di fermentazione inf. 30°C, dopo 1° sfecciattura, permanenza su fecce fini 15/20 gg., sosta in acciaio fino a fine inverno e successivo passaggio in botti di rovere di più passaggi,( barrique e tini grandi), sosta nel legno circa 12/14 mesi e successivo inbottigliamento; i trattamenti di stabilizzazione sono ridottissimi, solo filtrazione pre imbottigliamento, controllo maniacale del tenore in anidride solforosa, che è comunque molto bassa.
Per i Cannonau Nepente cambia l'origine delle uve, che provengono da vigneti con rese diverse ed anche con età diversa, vigneti relativamente giovani e rese di 70 quintali/ha, per il nepente più semplice, che fa solo 7/8 mesi di legno, in tino grande;
Il Nepente Sos Usos, da vigneti tra 20/30 anni, rese circa 55 quintali, evoluzione in legno(750 litri) circa 18/20 mesi e successivo inbottigliamento.
Il Nepente Riserva, da vigneti oltre i 30 anni, rese sotto i 50 quintali, macerazione che può arrivare a 15/18 giorni, con rimontaggi e delestage, per accentuare l'estrazione degli estratti dalle bucce, permanenza in legno talvolta fino a trenta mesi, di cui la metà in Barriques relativamente giovani 3/5 anni, gli altri mesi in tino grande.
I legni sono in parte rovere francese (le barriques), i tini grandi ed le botti da litri 750 in rovere di Slavonia.
Tutti i vini sono vinificati con lieviti autoctoni delle uve originali, alcuni selezionati empiricamente in cantina, altri in Barbagia, dall'Università di Sassari (con cui collaboro ormai da parecchi anni), questo al fine di conservare al vino, quanto più possibile, le caratteristiche dell'uva d'origine".

Incuriositi anche voi? Per conoscere Tonino, contattatelo su Facebook.

Commenti