Quando un blog costa 10 euro. O anche meno...

SUGLI INVESTIMENTI - E NON INVESTIMENTI - DELLE AZIENDE E DEGLI OPERATORI ENOGASTRONOMICI SUL WEB e SUI LORO CONSULENTI E POTENZIALI TALI.

Un post "vivace". 97 commenti - quasi 1.000 visite nelle prime 24h. - Un po' di baruffa ;-) ma anche buone dritte e soprattutto una sana voglia di approfondire e scambiare, dare ed avere nuove idee ed impulsi. Eterogenei sicuramente si, ma evidentemente accomunati dall'obiettivo di crescere sul web, ognuno coi suoi tempi e risorse, ma costantemente e relazionandosi in modo trasparente.

Vinix, il social network che sto cominciando a considerare come la mia mamma :-), visto che mi sta crescendo ed educando in un settore sensibile e complesso (tecnicamente e commercialmente) come quello del wine & food, ha tra gli iscritti anche validi professionisti del webmktg e della comunicazione. Che in quella sede si interfacciano con esercenti ed agricoltori dalle risorse e dai siti web più disparati. Molti quindi sono vignaioli e produttori d'olio, perlopiù piccole e piccolissime aziende, ai quali certo non sfugge il valore di una consulenza e di un sito eccellenti, ma che spesso non hanno budget e talvolta la mentalità ancora predisposta ad acquisire tali servizi.

Sono pochi quelli che stanno utilizzando al meglio Internet per l'ottimizzazione e l'incremento della loro attività. E' comunque una percentuale in costante crescita e Vinix ne è appunto una sede rappresentativa, ma anche in questo social network la maggioranza - ad esempio - dei vignaioli, pagate le spese per:
  • (Si, sarò pedante ;-) mi va di fare l'elenco, per coloro che non sanno cosa ci sia dietro ad una bottiglia di vino).
    Vigne e terreni da lavorare e relativi trattamenti chimici o biologici, trattore, quota ammort. cantina, tini, botti, sist. refrigerante, pompa ed altri macchinari, imbottigliatrice tua o in affitto, bottiglie-etichette-tappi-capsula. Poi le spese energetiche , le continue analisi chimiche, ovviamente la manodopera. E l'enologo, l'agronomo, il commercialista, il rappresentante. Le continue analisi chimiche, la burocrazia, i balzelli per la doc, la docg, per alcuni anche la certificazione biologica.... (Se scordo qualcosa o qualcuno c'è lo spazio per i commenti).

Ecco, pagato tutto, per la comunicazione - propedeutica alla commercializzazione e che dovrebbe essere quindi il motore portante del flusso di cassa che alimenterà poi tutta la baracca - resta ben poco. A parte la quota necessaria per fiere ed eventi, avendo ogni tanto disponibilità di liquidi, molti imprenditori acquisiscono servizi senza criteri di valutazione.
Non di rado, scambiandolo per web marketing, acquistano elenchi di indirizzi email che si rivelano privi di efficacia o addirittura deleteri o aderiscono a "carta pincopallo" alla modica somma annua di... non verficando l'affidabilità del servizio.

Coloro però che pur privi di budget consistenti o di piani chiarissimi su come crescere in comunicazione, sentono la necessità di approcciare tali temi con maggiore metodo ed hanno voglia di confrontarsi e cimentarsi, in questi scambi trovano sempre - lo affermo senza tema di smentite - stimoli e risorse immediatamente utili.

>> Il post su Vinix.
Avviso: c'è qualche commento lunghetto e non del tutto "britishstyle" - sapete com'è, le community sono fatte da persone che a volte si fanno trascinare dall'emotività. Io certo sono tra quelle che a volte le rogne se le cercano, lo ammetto, ma credo tutto sommato di essere ancora sopportabile per quasi tutti ;-).

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