Sono un'amante di questo antico vitigno, che trova sui poggi maremmani la sua migliore dislocazione e, nelle mani di Antonio Camillio evidentemente, un'ottima interpretazione. Da maremmana non posso che ringraziarlo per la sua scelta e per il suo lavoro, un contributo di valore alle nostre produzioni di eccellenza.
Abbiamo degustato il Principio con il sommelier Gianluca Bini (proprietario del Bistrot "Bollicine e Passione" e del ristorante "Casa Livia" di Grosseto) ed i suo chef Marco e Joana.
(Qui il link al video della degustazione, dai contenuti assolutamente "fuori schema").
Gianluca ne ha evidenziato la sua particolarità ed i profumi, comparandolo con altri ciliegioli pari prezzo ne ha apprezzato il rapporto con la qualità, ma ne ha sottolineato la mancanza di corpo e di persistenza al palato, riducendolo ad un vino "di facile beva" e niente di più.
Esortato da me ad un approfondimento gustativo, ne ha riconosciuto la grande "sposabilità" con cibi grassi e nella fattispecie col pecorino sardo, la cui piccantezza e burrosità vengono avvolti dalla dolcezza ma anche dalla buona acidità e dalla forza, a momenti leggermente brutale, ma solo leggermente, della gioventù e della peculiarità di questo vino.
Gli chef hanno dato la loro benedizione a questo abbinamento.
Confrontato col ciliegiolo di Sassotondo, altro degno rappresentante, appare agli esperti senz'altro un po' più più "immaturo". A me invece appare altrettanto godibile e senz'altro peculiare, riconoscibile.
Ad onta di più titolate recensioni, che ho letto con interesse, personalmente ne ho avvertito una maggiore persistenza in bocca, un sapore lungo che si è spento solo quando siamo passati al vino successivo. Ritengo ciò sia dovuto alla mia spiccata sensibilità verso questo vitigno, ma voglio sottolineare che molti ciliegioli in commercio mi hanno alquanto delusa, ergo, tanto entusiasmo in me viene evocato solo quando lo trovo così ben espresso.
Antonio Camillo è partner, nella produzione di questo vino, di Gianpaolo Paglia, nonché responsabile di tutta la sua produzione nell'azienda Poggio Argentiera (GR)
Link alla scheda di Antonio Camillo.
Link alla scheda tecnica del Principio.
Link a tutte le altre recensioni su questo vino.
Abbiamo degustato il Principio con il sommelier Gianluca Bini (proprietario del Bistrot "Bollicine e Passione" e del ristorante "Casa Livia" di Grosseto) ed i suo chef Marco e Joana.
(Qui il link al video della degustazione, dai contenuti assolutamente "fuori schema").
Gianluca ne ha evidenziato la sua particolarità ed i profumi, comparandolo con altri ciliegioli pari prezzo ne ha apprezzato il rapporto con la qualità, ma ne ha sottolineato la mancanza di corpo e di persistenza al palato, riducendolo ad un vino "di facile beva" e niente di più.
Esortato da me ad un approfondimento gustativo, ne ha riconosciuto la grande "sposabilità" con cibi grassi e nella fattispecie col pecorino sardo, la cui piccantezza e burrosità vengono avvolti dalla dolcezza ma anche dalla buona acidità e dalla forza, a momenti leggermente brutale, ma solo leggermente, della gioventù e della peculiarità di questo vino.
Gli chef hanno dato la loro benedizione a questo abbinamento.
Confrontato col ciliegiolo di Sassotondo, altro degno rappresentante, appare agli esperti senz'altro un po' più più "immaturo". A me invece appare altrettanto godibile e senz'altro peculiare, riconoscibile.
Ad onta di più titolate recensioni, che ho letto con interesse, personalmente ne ho avvertito una maggiore persistenza in bocca, un sapore lungo che si è spento solo quando siamo passati al vino successivo. Ritengo ciò sia dovuto alla mia spiccata sensibilità verso questo vitigno, ma voglio sottolineare che molti ciliegioli in commercio mi hanno alquanto delusa, ergo, tanto entusiasmo in me viene evocato solo quando lo trovo così ben espresso.
Antonio Camillo è partner, nella produzione di questo vino, di Gianpaolo Paglia, nonché responsabile di tutta la sua produzione nell'azienda Poggio Argentiera (GR)
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